La nostra vita è nella mani di Cristo che ha sconfitto la morte e ci invita a non avere paura
“Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco, sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e del soggiorno dei morti”.
(Apocalisse 1,18)
Ci sono momenti nella vita in cui la paura ci paralizza. La paura del futuro, dell’incertezza, della sofferenza, della perdita, della morte. Giovanni, l’apostolo esiliato su un’isola lontana, la conosce bene. La sua comunità è perseguitata. Eppure, proprio in quel contesto, gli viene rivelata una visione che cambia tutto: Cristo, glorioso e potente, si mostra a lui e gli dice “Non temere.”
Questa non è solo una parola di conforto, è una dichiarazione di vittoria. Gesù non è solo il risorto, ma è il vivente per sempre, colui che ha sconfitto la morte e che ne possiede le chiavi. La morte non ha più l’ultima parola, non ha più il dominio sulle nostre vite. Le chiavi sono nelle mani di Cristo, e nessun potere terreno può strappargliele.
Questo messaggio era potente per i cristiani del primo secolo, minacciati dalla persecuzione dell’Impero Romano. Ma è altrettanto forte, oggi, per noi che affrontiamo altre forme di paura e oppressione. Significa che nessuna dittatura, nessun distopico leader con i suoi lacchè, nessuna tragedia personale può spezzare la speranza di chi appartiene a Cristo.
Ogni volta che un cristiano canta, prega o testimonia nonostante il pericolo, sta proclamando questa verità: Cristo ha vinto, e la morte non può più dominare.
E noi? Possiamo vivere senza paura? Forse non sempre. Ma possiamo sapere che la nostra vita è nelle mani di colui che ha già sconfitto la morte. Possiamo affrontare il futuro con fiducia, perché il nostro destino non è nelle mani del caos o della violenza, ma nelle mani di Cristo, il primo e l’ultimo, il vivente, che ci ripete il suo messaggio pasquale: “Non temere.”